Estate 2025: emozioni tra Toscana e Costa Azzurra.
L’8 agosto è iniziata la mia estate 2025, un viaggio che non è stato solo spostarsi da un luogo all’altro, ma un intreccio di emozioni, incontri e bellezza pura.
La prima tappa mi ha portato in Toscana, nella splendida Val di Pesa. Al borgo Machiavelli il tempo sembrava essersi fermato: calici di vino che raccontavano storie di vigne antiche, un aperitivo sospeso tra il fascino del tramonto e l’atmosfera suggestiva dell’Albergaccio, la dimora in cui Niccolò Machiavelli visse e scrisse. Ogni sorso, ogni sguardo intorno, era un tuffo nell’anima autentica della Toscana.


Saint-Maxime è il punto di partenza, con il suo ritmo più calmo rispetto al vicino e frizzante Saint-Tropez. Passeggiare per le stradine del centro, fermarsi in una boulangerie e addentare un pain au chocolat appena sfornato è già un rituale che mette di buonumore. Poi la spiaggia: libera, semplice, con quella baguette sotto braccio che diventa la compagna di ogni giornata di mare.
A Saint-Tropez, invece, la vita pulsa forte. Il centro è un intreccio di voci, profumi, yacht ormeggiati e boutique scintillanti. Ma il cuore vero lo si ritrova nei piccoli momenti: la colazione al Café di Cédric Grolet, dove ogni creazione è un’opera d’arte che trasforma il risveglio in magia, o quella da Cédric nel cuore del centro, con croissant fragranti e caffè profumati. Poi un croque madame o un croque monsieur mangiati senza fretta, osservando la gente che passa.
La sera, quando cala la luce, Saint-Tropez si veste di eleganza. I tavoli del Jardin Tropeziene si riempiono di risate, i piatti profumano di sapori mediterranei, e la raffinatezza si fonde con la semplicità. Ci sono cene che rimangono negli occhi: quelle a Le Moulins de Ramatuelle, immerse in un’atmosfera sospesa tra vigneti e stelle; quelle da Gigi, con il mare che accompagna la giornata come un’orchestra silenziosa; e l’esperienza unica di una cena allo Château des Marres, dove il vino, la cucina e i tramonti tra i vigneti raccontano la quintessenza della Provenza.
E poi le spiagge: c’è L’Escalet, una delle più belle che si possano vivere, con l’acqua che danza tra il turchese e lo smeraldo, e la natura che la incornicia come se fosse un segreto da custodire. Più intime e selvagge, le calette di Saint-Raphaël regalano quella sensazione di fuga e libertà che solo i luoghi meno battuti sanno donare.
Non può mancare il fascino di Grimaud: il porto colorato, vivo, pittoresco, e il borgo antico che si arrampica tra vicoli e pietre, raccontando un’altra faccia della Provenza, più lenta e poetica.
E così, tra una baguette spezzata in spiaggia, un pain au chocolat al mattino, una colazione da Cédric Grolet che sembra un sogno, e una cena al tramonto tra i vigneti dello Château des Marres, l’estate diventa indimenticabile. Perché la Costa Azzurra non è solo una meta: è un modo di vivere, un invito a rallentare, ad assaporare, a lasciarsi attraversare dalla bellezza senza resisterle.
Un’estate così non la si racconta soltanto. La si porta dentro, e ogni volta che riaffiora il ricordo, sembra di sentire ancora il profumo del mare e il calore del sole sulla pelle.
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E prima del rientro verso casa, c’è un’ultima fermata che profuma d’Italia: la Val d’Orcia. A Pienza, con il suo borgo antico che sembra scolpito nella pietra e custodito dal tempo, le stradine si aprono su scorci che tolgono il fiato. Il formaggio pecorino, il silenzio delle piazze, il ritmo lento di un paese che invita a respirare profondamente. Poco più in là, Montepulciano, con i suoi palazzi rinascimentali e le cantine che profumano di vino nobile, regala il saluto perfetto a un viaggio che è stato mare, sole, sapori e poesia.
Un’estate che non si conclude, ma che resta dentro: dalla luce della Costa Azzurra ai colli dorati della Toscana.

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