Press Tour #Caserta

ottobre 28, 2017

Oggi vi racconto di una splendida giornata in Tour nella prestigiosa Reggia di Caserta;
un luogo insolito insomma,in cui fascino,stupore ed eleganza sono alcune tra le parole chiavi per accedervi:

Essere blogger  non è cosa da poco , o,come molti pensano,un postaggio di foto e via..

Personalmente credo faccia parte di un hobby, che può anche diventare professione in cui esperienza ,passione,creatività e comunicazione (attenta) possano cambiare il mondo e soprattutto esaltarne nel giusto modo le radici.

. Partiremo quindi con una visita guidata per visitare gli interni della reggia di Caserta,ammirandone la storia e l'epoca più vissuta per poi continuare dando spazio alle eccellenza gastronomiche casertane della pizza e del caseificio del posto con ottimi formaggi di coltivazione naturale e di allevamento biologico e controllato.



  • La reggia, definita l'ultima grande realizzazione del Barocco italiano[5], fu terminata nel 1845 (sebbene fosse già abitata nel 1780), risultando un grandioso complesso di 1.200 stanze e 1.742 finestre, per una spesa complessiva di 8.711.000 ducati. Nel lato meridionale, il palazzo è lungo 249 metri, alto 37,83, decorato con dodici colonne. La facciata principale presenta un avancorpo centrale sormontato da un frontone; ai lati del prospetto, dove il corpo di fabbrica longitudinale si interseca con quello trasversale, si innestano altri due avancorpi. La facciata sul giardino è uguale alla precedente, ma presenta finestre inquadrate da lesene scanalate.
    Il palazzo ricopre un'area di circa 47.000 m²;[6] dispone di 1.026 fumaroli e 34 scale[7]. Oltre alla costruzione perimetrale rettangolare, il palazzo ha, all'interno del rettangolo, due corpi di fabbricato che s'intersecano a croce e formano quattro vasti cortili interni di oltre 3.800 m² ciascuno.

  • Aspetto conviviale ,da salone di appuntamento galante per l'ora del tè , o per intrattenere gli ospiti accorsi per una visita particolare

  • L'Appartamento Nuovo, posto sulla destra della sala di Alessandro il Grande, fu costruito tra il 1806 e il 1845. Vi si accede tramite la Sala di Marte, progettata da Antonio de Simone in stile neoclassico e affrescata da Antonio Galliano. Proseguendo oltre l'adiacente Sala di Astrea, con rilievi e stucchi dorati di Valerio Villareale e Domenico Masucci, si giunge quindi all'imponente Sala del Trono, che rappresenta l'ambiente più ricco e suggestivo degli appartamenti reali. Questo era il luogo dove il re riceveva ambasciatori e delegazioni ufficiali, in cui si amministrava la giustizia del sovrano e si tenevano i fastosi balli di corte. Una sala lunga 36 metri e larga 13,50, ricchissima di dorature e pitture, che fu terminata nel 1845 su progetto dell'architetto Gaetano Genovese. Intorno alle pareti corre una serie di medaglioni dorati con l'effigie di tutti i sovrani di Napoli, da Ruggero d'Altavilla a Ferdinando II di Borbone (tranne Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat), poi un'altra serie con gli stemmi di tutte le province del regno, mentre nella volta domina l'affresco di Gennaro Maldarelli (1844) che ricorda la cerimonia della posa della prima pietra. Le successive stanze rappresentano il cuore dell'Appartamento Nuovo e furono ultimate dopo il 1816. Tra queste si ricorda la camera di Gioacchino Murat, in stile Impero, con mobili in mogano e sedie con le iniziali dello stesso Murat.



Quadreria:


  • Sala I. Conserva i dipinti orientalisti di Michele Scaroina, che attestano l'interesse sempre vivo da parte della corte borbonica per la civiltà orientale.
  • Sala II. Raccoglie le opere dei migliori allievi dell'Accademia di belle arti di Napoli; si segnala il dipinto del pittore foggiano Giuseppe De Nigris Paesaggio con Ossian e giovinetta che suona la cetra che indica quanto fosse viva l'opera dello scrittore James Macpherson autore de I canti di Ossian.
  • Sala III. Da segnalare l'opera dell'anconetano Francesco Podesti Leonardo che presenta il pensiero del Cenacolo al Duca di Milano Ludovico il Moro che si caratterizza per la raffinata esecuzione e la puntuale ambientazione storica.
  • Sala IV. La sala contiene una collezione di nature morte.
  • Sala V. Sono qui esposti dipinti della scuola di Salvator Rosa.
  • Sala VI. Vi si ammirano le opere legate al tema "I Santi: la Passione ed il Martirio".
  • Sala VII e sala VIII. Vi ha sede la collezione di ritratti della Corte Borbonica e delle corti europee a essa legate con vincoli matrimoniali.
  • Sala IX. È dominata dalla tela del pittore Salvatore Fergola Inaugurazione della Ferrovia Napoli-Porti

  • Particolari scientifici in un 'ampia stanza dedita allo studio della scienza con sfondo di affreschi in soffitta e una vasta libreria come sfondo culturale

  • il teatro infine,

Il regista cinematografico George Lucas ha girato diverse scene dei film La minaccia fantasma e L'attacco dei cloni, ovvero il primo e il secondo episodio della serie Guerre stellari, all'interno della Reggia di Caserta (i cui interni sono stati riproposti come la reggia del pianeta Naboo). Inoltre, nella Reggia sono state ambientate alcune parti dei film Donne e brigantiFerdinando I° re di NapoliIl pap'occhioSing SingLi chiamarono... briganti!Ferdinando e CarolinaMission: Impossible III e Io speriamo che me la cavo; alcune scene della seconda serie televisiva di Elisa di Rivombrosa sono ambientate nella Reggia, anche se in realtà sono state girate all'interno di una località romana.
Va segnalata anche la pellicola I tre aquilotti del 1942, per la regia di Mario Mattoli, che vede un giovanissimo Alberto Sordi impersonante la parte di un allievo ufficiale dell'Accademia della Regia Aeronautica, all'epoca dislocata presso la Reggia di Caserta.
Gli interni del palazzo sono anche presenti nelle fiction RAI Giovanni Paolo II, dove ricreano gli interni dei Palazzi Vaticani, e Luisa Sanfelice.
Dal 17 al 20 giugno 2008 la Reggia è stata utilizzata per alcune riprese della troupe cinematografica del film Angeli e Demoni, ispirato all'omonimo romanzo di Dan Brown, autore anche del best seller Il codice da Vinci[12].

ALLA SCOPERTA DELLE ECCELLENZE CASERTANE GASTRONOMICHE:


  • ho assistito alla presentazione in conferenza stampa,della presentazione della mozzarella di bufala campana dop: si tratta di una lavorazione manuale graduale ma soprattutto rivolta anche all'aspetto esteriore del prodotto, mantenendo la mozzarella omogenea al taglio e soprattutto non rinunciando al gusto deciso e concreto del latte di bufala,ad un ridotto contenuto di grasso e ricca di proteine e facilmente digeribile;
Oltre alla mozzarella di bufala ho anche degustato la ricotta di bufala,omogeneizzata e dall'aspetto di crema delicata e dal sapore dolciastro ottima quindi in cucina con la pasta, per dolci o come semplice aperitivo da tavola su pane caldo;

  •  si conclude poi con quella affumicata molto più asciutta quindi ,ma dal sapore fenomenale e perfetta per hamburger, spuntino o come centrotavola da aperitivo a pranzo;
l'ordine consigliato di assaggio è stato : mozzarella di bufala classica,poi quella affumicata e in fine la ricotta omogeneizzata!

approvata: per info vai al sito https://www.mozzarelladop.it/




In abbinamento alla bontà dei latticini è stata abbinata una birra scura del microbirrificio "White Tree":



Per info vai al sito : http://www.canapaoggi.it/2017/07/02/la-birra-alla-canapa-di-white-tree-produzione-campana-casertana-pura-dalle-idee-dalla-materia/



Dall'eccellenza del Consorzio di mozzarella di bufala campana Dop passiamo ,restando in tema di Canapa all'eccellenza della pizza nel Casertano con i maggiori esponenti:

Ciccio Vitiello di Casa Vitiello e Franco Pepe di Pepe in Grani a Caiazzo.



  • Ciccio Vitiello ci presenta la sua Pizza con Impasto alla Canapa  ( di alta digeribilità e cornicione croccante e spesso seppur leggero)
  • Franco Pepe ci presenta il suo ripieno fritto con pesto di rucola, parmigiano reggiano stagionato 30 mesi  e olive nere caiazzane.



  • La meraviglia dell'impasto alla Canapa appena uscito dalla cottura in forno;





  • La provinciale, con crema di pecorino di laticauda, pancetta di maialino nero, granella di nocciole di Mortella, mela annurca della Valle di Maddaloni e mozzarella di bufala DOP.
  • La conterranea, con stracciata di bufala, carpaccio di bufalo, pesto di rucola, riduzione di Casavecchia e caciocavallo.






Franco Pepe ci presenta invece il suo cono pizza fritto in versione mini con pesto di Rucola,parmigiano stagionato 30 mesi e olive nere in polvere caiazzane.






                                           DULCIS IN FUNDO:




La Chef Anna Chiavazzo in esclusiva ci presenta il suo panettone classico con base di panna proveniente dal latte di bufala.

Nel pan di Bufala infatti, il burro è stato totalmente sostituito dalla panna di bufala.


Delizioso e leggero.

per info:
















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